giovedì 29 settembre 2011

VENEZIA come non l'avevo mai vista - Hotel Papadopoli













Venezia mi ha accolto per un'evento fuori dalle righe. Una serata (imperdibile, ma sfortunatamente solo a invito) dove tutto ciò che solletica i sensi era chiamato all'appello. Dal naso alla bocca, dalle orecchie alla vista.
Per me che sono una curiosa golosa, questo è un mix perfetto. Ho potuto testare 12 fragranze diverse di Histoires des Parfums, marchio di eau de toilette che contrassegna le sue boccette con la data di nascita di personaggi storici.
Ho passeggiato davanti alle gondole sorseggiando l'assenzio di Albergian, il quale rappresentante mi ha spiegato cortesemente tutta la storia e l'impiego di questo prezioso liquore, facendo bruciare ''in diretta'' una zolletta di zucchero al di sopra del bicchiere, si addolcisce l'aroma, rendendo tiepido il tutto.

Ho assaggiato, nonostante il mio odio verso questa radice, lo zenzero, ricredendomi più e più volte. Per esempio, vi consiglio la marmellata, il cioccolato e i biscotti fatti con questo particolare ingrediente: oltre ad essere gradevole, ha grandi proprietà curative!
Non mi dimenticherò certamente del finger food di Sosushi, catering che già mi ispirava data la mia propensione alla cucina giapponese (beh, diciamo alla cucina in generale!) e all'amore che nutro verso tutto ciò che è piccolo, come le sue mini porzioni da mangiare in un baffo. Non sarò stata molto elegante nell'assaggiare tutto, ma proprio tutto…Ma come si può resistere a cotanta bontà?
Per digerire il tutto, è stato sufficiente farsi accompagnare nel percorso magico di Eleonora Murdaca de l'Emporio del Té, che ha creato con ingegno e passione dei mix piacevolissimi al naso e al gusto!
Durante la serata, una giovane e dolcissima ragazza bionda (Marianne Gubri) ci ha deliziate con il suono lieve dell'arpa, facendoci dimenticare di tutti i problemi e del caos cittadino. Il tutto era attorniato e decorato dai mobili di carta di Molo Design, che con le loro plissettature ricordano le bellissime gonne delle nostre nonne.
Non vi ho detto dove è successa questa meraviglia? All'Hotel Papadopoli, stupendo hotel veneziano con vista sia su canali che sul giardino dal quale prende il nome. La serata è stata commissionata da MGallery Hotel a Antonella Bentivoglio d'Afflitto, grande donna ricca d'idee nonché creative director di The Kitchen of Fashion.
Oltre a lei, ho conosciuto altre persone degne di nota: Nunzia Cillo di entrophiabehindgreeneyes.blogspot.com, blogger in erba di Trapani con pelle d'avorio e occhi verdi, Sara Paolucci, la piccola e grintosa blogger del sito di viaggi tui.it, Paola Perfetti, giornalista free lance di milanoincontemporanea.com, Giulia Rossi, la bionda di Boop.it, esperta di té e blogger di inthemoodforlove.it, Anna Camillo del blog su Venezia popupvenice.it e ovviamente Fiorella Franzano di rosafondente.it, che con il suo sorriso smagliante ci è stata vicina per tutta la sera aiutando nella preparazione del'evento.
Guardatevi un po' di foto, entrerete, almeno in parte, nella magia del luogo!


martedì 2 agosto 2011

Pompetta da Borsetta.



Sul treno per Aosta. Oggi ho le mie cose, quindi mal di testa, e credo anche un po' di irritabilità. Credo anche di essere l'unica donna al mondo alla quale nn si gonfiano le tette in questo periodo del mese. Ingrate. Rimangono lì, immobili e impassibili, a sfottersi l'una con l'altra della loro somiglianza agli acini dell'uva. In questo momento abbassando lo sguardo le vedo: il vestito logicamente mi sta largo proprio sul petto, e il reggiseno pure. Ma perché non inventano una pompetta da borsetta per gonfiarle al momento giusto? Che noia.

sabato 30 luglio 2011

Ogni tanto può capitare di sentirci degli idioti.



Oggi mi sento stupida. E' una sensazione nuova. Ho deciso che mi comprerò un libro dei quiz per allenare il mio ingegno. Non che si possano fare miracoli data la mia assenza di memoria, ma almeno posso dire di averci provato. Anzi, più che stupida da un mese a questa parte, ossia sa quando è iniziata la vera afa in città, mi sento carente. Di emozioni, di voglia di fare. Ho Solo sonno e mal di testa. Vorrei vivere di aperitivi e shopping nel periodo dei saldi. Oddio, che pensieri sciatti. Salvatemi da questo incubo. Credo di possedere una personalità tripolare. Analizzandola nel dettaglio, potrei dire che:
- Sono BETH quando mi sveglio la mattina con la grinta di cucire e la matita in mano, quando passo la giornata a creare, a produrre.
- Sono ELI quando come ora ho questi scompensi di energia, non merro le idee a fuoco, vivo con un senso di intorpidimento generale e ho bisogno di molta cioccolata.
- Sono ELISABETH quando riesco a seguire lavoro, casa, fidanzato, amici, famiglia e cane nello stesso giorno, quando vivo di sorrisi energici, passione e parole. Il che succede rare volte all'anno.
In realtà sono un miliardo di persone, è che non trovo altri soprannomi da darmi.
Dicono del mio segno zodiacale, Gemelli, che siamo soggetti falsi, doppiafaccisti. Chi la pensa così non capisce nulla di astrologia. Noi siamo semplicemente lunatici, permalosi, divertenti e creativi. Semplicemente.


(Foto md fotostudio Aosta di Leonora Gargano)

sabato 2 aprile 2011

Coté fashion in un cortile

La primavera è arrivata. La voglia di uscire pure. La noia se ne va e subentra la voglia di fare. Le iniziative si raddoppiano e le città si riempono. Il sole fa sbocciare i sorrisi, i gelati e le feste. Ci vestiamo di nuovo, profumiamo di pulito e forse siamo anche più curiose. Certamente un'iniziativa come ''Coté fashion in un cortile, un assaggio di mezza estate'' ci farà esplodere di vitalità. Un temporay shop nel mezzo della ''Torino-bene'', in uno spazio (non chiamatelo negozio) dove i muri sanno di ricerca e il soffitto è un cielo aperto alle nuove idee. Non esistono marchi, ma novità, ricerca, tendenza, design. Il concetto di comprare è sostituito da quello di assaggiare, toccare, curiosare. E i designer sono freschi, grintosi e frizzanti, pronti a farsi invadere dal popolo modaiolo.
Questa è solo l'anteprima di ciò che sarà l'evento, che ospiterà ben 35 fashion designer nei giorni 6, 7 e 8 maggio in corso Galileo Ferraris 55, nella fashion nursery ''The Kitchen of Fashion'', di proprietà di Antonella Bentivoglio d’Afflitto. 'Kitchen' come cucina, perchè come dice Antonella ''nella comunicazione bisogna saper dosare gli ingredienti, come nella ricetta di un piatto speciale''.
Nella precedente edizione dell'evento, tenuta lo scorso novembre, hanno partecipato circa 2000 persone nella sola giornata di inaugurazione, comprendendo la rassegna stampa di RAI2, RAI3, Elle, Donna Moderna e Marie Claire.
Un evento di slow fashion made in Italy, dove prevarranno la sartorialità, l'essenzialità e l'eleganza. Già lo amiamo.

mercoledì 30 marzo 2011

I pendolari.

Treno per Torino. Partenza ore 14.45 da Bologna.
Fermate Modena: entra una vecchia signora dall'acconciatura candida e raccolta vestita da un completo beige sovrastato da un giro di perle grandi quanto biglie.
Occupa il primo posto libero, non curante del fatto che su ogni biglietto c'è un posto assegnato. Ci pensa un piccolo signore, troppo vestito per il clima primaverile di oggi, a ricordarglielo: '' Signora, in teoria c'è scritto su carta dove deve sedersi'', mentre tenta con fatica di far raggiungere alla sua valigia il portabagagli. Si giustifica sbraitando ''contiene 200 kg di parmigiano''.
Nel mentre un 60enne dal capello troppo lungo e troppo tinto cambia posto incessantemente, attaccando bottone con ogni povero passeggero. Rappresenta il tipico italiano-caricatura, la comparsa che da copione passa i pomeriggi al bar con gli amici giocando a carte a rosicchiando patatine.
Da dietro sento tossire una donna, così forte che istintivamente mi giro per assicurarmi che non abbia sputato un polmone.
La donna di fronte a me invece è sul punto di piangere; fissa un punto fuori dal finestrino corrugando le sopracciglia e incrociando le braccia. Sbuffa. Chiude gli occhi. Ora ha davvero l'occhio lucido. Muove le labbra per mordersele. Cambia idea. Eppure fino a dieci minuti fa era intenta a truccarsi come se dovesse presentarsi ad un appuntamento galante.
La ragazza sulla mia destra avrà la mia stessa età, ma è ancora studentessa. Rilegge i suoi appunti sfiorandosi il collo con la mano come le madonne nei santini. Una ciocca di capelli color oro le sfiora le spalle, i restanti sono raccolti in uno chignon distratto. Gli occhioni celesti delineati dalle ciglia truccate sbattono incessantemente.
La signora sul punto di piangere si è alzata; indossa un lungo impermeabile e scompare.
Il mio sguardo ora è attratto da una cartaccia di cioccolato finita per terra: ciò causa l'apertura del mio stomaco e il suo lamentoso ruggito.
La biondaocchiazzurri si è addormentata.
La meridionale di fianco a lei stringe le labbra a bacio. Indossa una camicetta fantasia, dei Rayban rosso fuoco e tiene a sé un bauletto di LV decisamente taroccato.
Fermata: Piacenza. Sale una donna di colore decisamente tonica con una parrucca in testa. Dietro di lei, il sosia del testimonial della Birra Moretti: un nonnetto guizzante con baffo curato e abito verdone.
A seguire, quello che si potrebbe definire il classico uomo d'affari: sulla cinquantina, bell'orologio al polso, pancia che racconta la sua passione per la buona cucina, giornale aperto davanti al viso sbarbato. Sa di dopobarba e di albergo quattro stelle. Non cinque, perchè sarebbe salito in prima classe. Me lo immagino stamattina in hotel, mentre utilizza tutti i prodotti in omaggio: dalla ciabattina monouso al cioccolatino sul cuscino.
La signora con la tosse continua a dare spettacolo: credo che mi abbia colpito con un pezzo della sua tonsilla.
Mi passa di fianco il carrello degli snacks, spinto da un biondino niente male.
''Scusa!'' Cerco di fermarlo con la mia voce assonnata, ma non serve. Sono decisa ad inseguirlo, e sotto lo sguardo dei passeggeri gli chiedo un Kit Kat. E lo scruto nei suoi occhi azzurri. Beth, diamine, paga. Grazie al mio gesto, anche altre persone riescono a raggiungere il cameriere: la biondaocchiazzurri (sarebbero perfetti insieme e inizio a sognare sul loro matrimonio dove io parteciperei in quanto ''fautrice del loro incontro'') prende una Coca-Cola, un tizio dall'aria trasandata si accontenta di un caffè.
Sono infastidita dalla ragazzina seduta al mio fianco: non fa altro che tentare di sbirciare quello che sto scrivendo. Sono in una posizione cosi contorta che penso avrò mal di schiena per i prossimi 5 giorni. Spero tu legga anche questo: cretina.
L'uomo d'affari ha ancora tra le mani ''la stampa'' e noto che porta la fede: deve essersi sposato qualche chilo fa, perchè gli stringe l'indice creando un solco ombreggiato. Beh, perlomeno la porta e non la nasconde in tasca.
Urla provengono da un qualche anziano meridionale, che come tutti i suoi simili non è in grado di parlare a bassa voce al telefono. ''We Gennà, aggie capito, ti porto u prosciutt crud e u parmigian''. Prossima fermata?

venerdì 15 ottobre 2010

lunedì 11 ottobre 2010

Jacquard. Roarr.



Inverno, settimana bianca: chalet disperso nel bosco, odore di pino, caminetto acceso, cioccolata calda e maglione jacquard. Possibilmente rosso e raffigurante dei cerbiatti bianchi che brucano l'erbetta. Io se posso cambierei la cioccolata bollente con un bel bicchiere di vino rosso, di quelli fatti in casa, belli corposi. Abbinato alla maglia, che deve essere rossa. L'ho già detto?

A tal proposito, voi lo sapete chi è il signor Joseph-Marie Jaquard? Beh, lo avrete capito dal cognome. Napoleone addirittura gli conferì una pensione onoraria per aver brevettato il famoso e omonimo telaio da maglieria. E da quel giorno, o meglio, forse dopo un secoletto, i famosi maglioni nordici entrarono a far parte di ogni famiglia che avesse una casa in montagna, mentre da qualche anno invadono anche i catwalk più famosi del mondo.
Avete per caso sbirciato la collezione invernale di D&G? F-A-V-O-L-O-S-A.
Certo, nessuno avrà mai il coraggio di mettersi una di quelle tutine super stretch di lana jaquard, forse perchè i disegnini delle caprette nel bosco ingrasserebbero anche una taglia 38, però, personalmente, mi iscriverei ad un corso di sci solo per poterle sfoggiare davanti a tutti. E le abbinerei a scarponi di pelo (CE L'HO), cappellino con mega pon pon (CE L'HO), fidanzato alto abbronzato e muscoloso (magari in un'altra vita).
Lo scorso sabato Brigitta Bulgari (vi ricorderete di lei nel film ''dietro da impazzire'', o ancora in ''Brigitta fino in fondo'' e ancora in... Ok, meglio non andare avanti) faceva la dj nel locale dove lavoro (non poteva trovare miglior copertura per sembrare una ragazza normale) con indosso t-shirt oversize, stivaloni in pelo bianchi e cappellino jacquard. Che dire, ovviamente era divina. Certo che con i 40 gradi che c'erano dentro il locale forse sarà uscita con dei laghi al posto dei piedi.

Se volete poi imparare a usare i ferri e crearvi da sole il vostro bel maglione, il sito ''unfilodi.com'' vi spiega come procedere: ''Usare il filato Donegal Tweed di Lanark o Kauni 8/2 dal lavorare in doppio se volete uno spessore elevato (considerate che lo standing già da solo raddoppia il peso del capo, per cui anche lavorandola con i ferri da 3 mm viene un capo caldissimo). Ovviamente, poi, ferri circolari componibili KnitPro con cavi assortiti (puntali regolari e extrcorti)''. Semplice, vero? Non ho capito una sola parola. Forse inizieremo a preoccuparci dei ferri circolari componibili superata la menopausa e comporremo splendidi gilet per i nostri nipotini.

Per il momento godiamoci ciò che gli dei stilisti ci offrono.