venerdì 12 marzo 2010

On the road


Sul treno. Ore 18:45 di un lunedì finalmente soleggiato. Ero a Biella, a selezionare tessuti per la collezione maschile. Prima di arrivare a destinazione, io e il mio capo ci siamo persi all'incirca una decina di volte. Ho trovato, con immenso stupore, qualcuno con meno senso dell'orientamento di me. Ad accoglierci, una bionda cinquantenne molto chic e indubbiamente ricca. Quando ti trovi di fronte una persona con più soldi di te, non puoi fare a meno di accorgertene. Ed è in questi casi che fantastico sul mio futuro. Mi viene una voglia irrefrenabile di diventare milionaria; è tempo che sono convinta che tra qualche anno farò la vita da vip. Alcune delle immagini che mi scorrono in testa rappresentano me stessa all'interno di una lussuosa villa arredata in stile pop, davanti alla quale si estende un terreno che accoglie il mio allevamento di cani (bull terrier, molto probabilmente) e qualche animaletto a caso, vedi conigli a pelo lungo e maialini domestici. All'interno della casa sarà ovviamente presente un laboratorio che custodirò gelosamente, (p.s: comprare un manichino taglia 40) dove potrò cucire, disegnare e scrivere in santa pace o accompagnata da musica elettronica. La stanza del bagno sarà fornita di un enorme idromassaggio e di, in eguali dimensioni, uno specchio contornato da luci professionali davanti al quale proverò ogni sorta di trucco/ parrucco. Un lungo red carpet coprirà il corridoio in stile ''Shining'', oggetto di sfilate per un pubblico di porcellini d'india e cricetini. Ovviamente il mio salotto sarà invaso da pouf e tappeti; nei pomeriggi liberi sorseggerò svariati tè con biscotti insieme alle mie amiche. All'occorrenza, questa sala diventerà luogo di riunioni, sempre se non sarò già in possesso di un ufficio.
Appena potrò, avrò la donna delle pulizie e una sarta come dipendente. Più avanti, commesse per il negozio che aprirò. Alla fine di tutto probabilmente prenderò la residenza a Santo Domingo e che nessuno mi venga a cercare.
Sono una sognatrice, non c'è dubbio. Ma di sicuro non mi faccio del male a puntare in alto.
Torniamo alla realtà: sono a Santhià per il cambio del treno. Tanto per cambiare, c'è un ritardo di 15 minuti. Mi guardo intorno.
Davanti a me c'è una curiosa donna di colore con capelloni rotondi. Vicino, una coppia di anziani, seduti. Lei credo che porti il 33 di piedi, praticamente non ce li ha, incredibile. Alla mia sinistra, un altro uomo di colore che sfoglia una rivista con solo foto di foche. Sarà un focologo?
Dietro ho degli appena maggiorenni che discutono di patenti e verifiche, Che teneri, vorrei poter tornare alla loro età.
Ho una fame tremenda. Ho pranzato con una mela e due crackers. Non c'è qualche distributore di schifezze qua intorno?

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